ALBERTO CAPRIOLI, COMPOSITORE CHE DA QUALCHE TEMPO CI INTERESSA PARTICOLARMENTE, STANTE LA IMPECCABILE ESATTEZZA, FORMALE E FONICA, DELLA SCRITTURA STESSA. LE SUE OPERE MERITANO L’ATTENZIONE PIÙ FIDUCIOSA.
SI POTREBBE DIRE CHE QUASI OGNI MISURA, SENZ’ALTRO OGNI FIGURA SI SUCCEDE ALLE ALTRE
SECONDO UN INQUIETANTE SPIRITO DI NOVITÀ, MA GENERANDO ANCHE RITORNI, TUTT’ALTRO CHE LETTERALI,
E SEMMAI ATTI A RINFOCOLARE LA PORTATA POETICA.
MARIO BORTOLOTTO, « AMADEUS »
IN FUGGENTE DI ALBERTO CAPRIOLI SI COGLIE UNA AFFINITÀ ELETTIVA CON LA SECONDA SCUOLA DI VIENNA, CON UN LIRISMO STRUGGENTE DI ALBAN BERG, EVOCATO COME UN’OMBRA LONTANA. NON CI SONO, PERÒ, LE TENSIONI DELL’ESPRESSIONISMO;
IL TESTO SI RISCHIARA CON UNA LUCE DIFFUSA, CON UN SUONO TRASFIGURATO.
CAPRIOLI È UN FINE LETTORE DI POESIA. IL LEOPARDI DEL TRAMONTO DELLA LUNA
È SCAVATO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE RISONANZE PIÙ PROFONDE DELLA PAROLA.
MARIO MESSINIS, « IL GAZZETTINO », VENEZIA
LA TENSIONE AL CANTO MI SEMBRA UN ASPETTO DETERMINANTE DELLA POETICA DI ALBERTO CAPRIOLI
NEL SENSO NON BANALE DI QUALCOSA CHE SI INTRAVEDE A FRAMMENTI NELLA VARIABILE DENSITÀ DELLA MATERIA SONORA,
SOPRATTUTTO NEI PEZZI PER ENSEMBLE. TUTTI I SOLISTI E L’EX NOVO ENSEMBLE OFFRONO UNA PROVA ECCELLENTE,
SOTTO LA GUIDA DELL’AUTORE CHE DA TEMPO È ANCHE AFFERMATO DIRETTORE.
PAOLO PETAZZI, « CLASSIC VOICE »
SENSIBILITÀ POETICA CHE RAPPRESENTA, MI PARE, IL TRATTO DISTINTIVO INCONFONDIBILE ENTRO UN PANORAMA COME QUELLO ODIERNO, SOSPINTO SOPRATTUTTO DAL DEMONE DI UNA RICERCA SPESSO RICHIUDENTESI IN SE STESSA. RICERCA CHE CAPRIOLI VA OPERANDO […] ATTRAVERSO SITUAZIONI SONORE ORIGINALI
E AL TEMPO STESSO AVVERTITE QUALE RITORNO DI UN’”AURA” ANTICA, PENETRATA NELLA NOSTRA ESPERIENZA.
GIAN PAOLO MINARDI, « GAZZETTA DI PARMA »
NON È LA PRIMA VOLTA CHE ALBERTO CAPRIOLI RICEVE “RITATTI” D’AUTORE,
PUNTE DI UN RICCO CATALOGO COMPOSITIVO DA DISEGNARSI CON OGNI RAFFINATEZZA.
[…] CON LA CLASSE CONSUETA MONICA BACELLI VI CANTA IL DIVINO TRAMONTO DELLA LUNA,
CONTRAPPUNTANDO CON I FIATI E GLI ARCHI MAGISTRALMENTE GUIDATI DA CAPRIOLI STESSO.
PIERO MIOLI, « AMADEUS »
ANCORA UN ALTRO MONDO SI APRE CON I DREI KLAVIERSTüCKE FüR BOGUSŁAW, TRE BAGATELLE (E TRE GIOIELLI),
RICCHE DI RISONANZE, GIOCATE SU CORDIERA E TASTIERA. […] CAPRIOLI HA UNO STILE BEN IDENTIFICABILE,
E LA SUA È UNA MUSICA CHE GIOCA SUI SINGOLI EVENTI, SULL’IMPORTANZA DEL SILENZIO,
ALTERNA NOTE BEN INTONATE E GUSTO PER IL MATERICO, SEMBRA BLOCCARE IL TEMPO.
GABRIELE MORONI, « MUSICA »
UN’IRRUZIONE NELLA REMINISCENZA PURA, NELL’APERTO OMAGGIO A UN AUTORE AMATO È ANGES (PARAFRASI IN SOGNO, DA SCHUMANN) DI ALBERTO CAPRIOLI, […] UNA PAGINA DELICATA E STRUGGENTE, QUANTO COLMA DI PUNTI INTERROGATIVI.
GIORDANO MONTECCHI, « L’UNITÀ »
NOVITÀ E TRADIZIONE SONO CRITERI IN CONFLITTO, E ALBERTO CAPRIOLI APPARTIENE A QUEL TIPO DI COMPOSITORI
CHE SI RENDONO DIFFICILE IL COMPITO DECIDENDO DI SODDISFARE ENTRAMBI. PERFETTAMENTE ATTREZZATO NELLA TRADIZIONE,
FINO ALLA RECENTISSIMA, NON PERSEGUE IL NUOVO IN QUANTO TALE, MA SOLO NELL’ESATTA MISURA NECESSARIA
ALL’ESPRESSIONE AUTENTICA – ATTRAVERSO L’ORGANIZZAZIONE DEI SUONI – DELLA PROPRIA VISIONE DEL MONDO.
DI FATTO, LA TRADIZIONE NON HA MAI SUONATO COSÌ.
STEFANO LOMBARDI VALLAURI, « ALBERTO CAPRIOLI, ARIA BIZANTINA », MILANO, STRADIVARIUS
TRA I MIGLIORI, NATURALMENTE, VANNO ACCOLTI COMPOSITORI CHE SI SUPPONE
ABBIANO UN PROBLEMA APERTO DA ESPLORARE. PER RESTARE AGLI ITALIANI, LO STESSO IVAN FEDELE,
ALBERTO CAPRIOLI, UN VERO TALENTO, DOTATO DI UNA SPICCATA RAFFINATEZZA,
GILBERTO CAPPELLI, PERSONALITÀ APPARTATA MA ESTROSA NON POCO.
INTERVISTA A MARIO BORTOLOTTO, DI JACOPO PELLEGRINI, « IL FOGLIO QUOTIDIANO », ROMA
DA SOTTOLINEARE LA BRAVURA E L’INTELLIGENZA DELLA DIREZIONE DI ALBERTO CAPRIOLI, SEMPRE AMMIREVOLE, E LA RISPOSTA DEL PUBBLICO CHE AFFOLLAVA A BOLOGNA IL TEATRO COMUNALE E CHE HA ACCOLTO LE NOVITÀ CON PARTICOLARE CALORE.
PAOLO PETAZZI, « L’UNITÀ »
SFOGLIANDO LE PARTITURE DI CAPRIOLI SI RIMANE AMMALIATI DALLA CALLIGRAFIA, CHE ALLE NOTE MINUTE E ORDINATISSIME AFFIANCA ELEMENTI ETEROGENEI COME GRANDI INDICAZIONI DI TEMPO – QUASI OCCHI VIGILI O FIGURE SOPRANNATURALI –, LINEE ONDULATE E SINUOSE PER GLISSANDI E VIBRATI, ISTRUZIONI MINUZIOSE SUL MODUS OPERANDII DI PRASSI INUSUALI,
VERSI POETICI INCUNEATI TRA I PENTAGRAMMI.
VITALE FANO, « VENEZIA MUSICA E DINTORNI »
I VERSI LEOPARDIANI OPERANO QUALE TRACCIA SEGRETA, MAI INVADENTE, VOCE CHE SI INSINUA ENTRO LA TRAMA STRUMENTALE SENSIBILISSIMA, COME INNESCO DI PIÙ FUGACI STRAZI, DI ALLUSIVE PENOMBRE. È QUESTA MISURA SEGRETA, QUESTO FAR VIVERE LA VISIONE SONORA CON UNA PRENSILITÀ ESTREMA CHE PIEGA IL LINGUAGGIO ATTRAVERSO LE PIÙ SOTTILI DECLINAZIONI RITMICHE E METRICHE, LA CIFRA CHE AFFIORA CON UN SUO INEQUIVOCABILE TIMBRO POETICO E STILISTICO DALLE COMPOSIZIONI DI CAPRIOLI, FRUTTO DI UN CESELLO DI CUI LA NITIDEZZA DELLA SCRITTURA È SOLO UN SEGNALE VISIBILE, MAI COMPIACIUTO, IN QUANTO TRAMA DI UN SENTIRE ASSAI PIÙ COMPLESSO, PIÙ INTUITO NEL TRASCOLORARE QUASI INFINITESIMALE DEI BATTITI DELL’EMOZIONE, PERCORSO INTERIORE CHE LASCIA SCORGERE
NELL’ANSIA DELLA RICERCA L’INELIMINABILE RETAGGIO DELLA STORIA.
GIAN PAOLO MINARDI, « GAZZETTA DI PARMA »
VOR DEM SINGENDEN ODEM, LAVORO DI UNO DEI PIÙ POETICI COMPOSITORI ITALIANI, ALBERTO CAPRIOLI (IMPEGNATO ANCHE COME DIRETTORE), UN’OPERA DEDICATA ALLA MEMORIA DI LUIGI NONO CHE SI RIALLACCIA AL TEMPO ESTATICO DELL’ULTIMA STAGIONE DEL COMPOSITORE VENEZIANO E INSIEME AI CLIMI VISIONARI DEL PRIMO NOVECENTO VIENNESE.
È UNA PAGINA ANIMATA DA UN SENSIBILISMO VOLATILE E MISTERIOSO.
MARIO MESSINIS, « IL GAZZETTINO », VENEZIA
CAPRIOLI VIVE LA SUA VICENDA MUSICALE AL DI FUORI DEL CONSUETO, ESTERNATO ATTIVISMO […] CON QUELLA SUA SENSIBILITÀ STRUMENTALE FINISSIMA […] È L’ITINERARIO INDICATO DAL DEBUSSY PIÙ MISTERIOSO E DAL WEBERN PIÙ DECANTATO […] CON UNA RICCHEZZA INAUDITA NELLE ZONE PROSSIME AL SILENZIO, EVANESCENTI RADIOGRAFIE, TRACCE APPENA AFFIORANTI, BARLUMI, SUSSURRI: MOVENZE COMUNQUE ESSENZIALMENTE MUSICALI,
ANCHE SE IN FILIGRANA SI PUÒ LEGGERE QUASI SEMPRE UNA SUGGESTIONE POETICA.
GIAN PAOLO MINARDI, « CD CLASSICA »
DER BOLOGNESER KOMPONIST ALBERTO CAPRIOLI (JAHRGANG 1956) DARF ZU DEN GROßEN BEGABUNGEN GERECHNET WERDEN. SEINE MUSIK VERBINDET AUF HÖCHST SUBLIME WEISE TECHNISCHE MEISTERSCHAFT MIT FEINSTER KLANGÄSTHETIK.
KLAUS ALBRECHT, « NEUE RUHR-ZEITUNG »
ES GILT, EIN BEDEUTENDES TALENT ZU ENTDECKEN: ALBERTO CAPRIOLI […] DIE FRÜHEREN ARBEITEN – UNGEMEIN TREFFENDE, APHORISTISCHE KOMMENTARE – LASSEN BEREITS SEINE KONZENTRIERTE, MIT KNAPPEN MITTELN AUSKOMMENDE LYRISCHE TONSPRACHE ERKENNEN. WERKE WIE DAS KLAVIERTRIO, DIE SERENATA PER FRANCESCA ODER A LA DOLCE OMBRA SIND TIEFGRÜNDIGE, TÖNENDE GEDICHTE. OFT NAHE AM SCHWEIGEN ANGESIEDELT, MEDITIEREN SIE ÜBER DAS MENSCHLICHE DASEIN.
« BONNER RUNDSCHAU »
EINEN LICHTBLICK DIESER LANGEN NACHT BILDETE ALBERTO CAPRIOLIS VOR DEM SINGENDEN ODEM. EIN GEDICHT TRAKLS WAR INSPIRATIVE QUELLE FÜR EIN QUINTETT, DAS IN FEINEN KLANGSCHATTIERUNGEN
DIE POETISCHE STIMMUNG DES TEXTES UNGEMEIN SENSIBEL EINFING.
PETER BLAHA, LJUBISA TOSIC, « DER STANDARD », WIEN
RESPIRO NATURALE, NATURALEZZA ESPRESSIVA CHE SI COGLIEVA DALLA DIREZIONE DI ALBERTO CAPRIOLI ALLA GUIDA
DELL’ORCHESTRA SINFONICA ARTURO TOSCANINI: UNA LETTURA CONDOTTA NELL’ESTREMA CURA DEL COLORE ORCHESTRALE. UNA TEMPESTA RITMICA ATTRAVERSATA CON AMMIREVOLE INDAGINE INTERPRETATIVA E RIGORE ESPOSITIVO […] NEL GRADUALE E CALCOLATO ADDENSARSI DEL TESSUTO ORCHESTRALE, ALIMENTATO CON COINVOLGENTE INTENSITÀ ESPRESSIVA.
GIOVANNI FONTECHIARI, « GAZZETTA DI PARMA »
ALBERTO CAPRIOLI: AUF DEM WEG ZU EINER SUBTILEN KLANGÄSTHETIK.
EIN LEISER, BEINAHE BESINNLICHER ABEND, BEI DEM ERNEUT WIEDER DAS ENORME PUBLIKUMSINTERESSE ÜBERRASCHTE.
REINHARD KAGER, « SALZBURGER NACHRICHTEN »
EINE ENTDECKUNG IST AUCH ALBERTO CAPRIOLIS RAFFINIERTES KLANGFARBENSTÜCK
VOR DEM SINGENDEN ODEM (ÜBER TRAKL),
DEN MAN IM KAMMERMUSIKBETRIEB EBENSO GERN WIEDERBEGEGNEN WÜRDE
WIE DIE ARBEITEN OLGA NEUWIRTHS, KARLHEINZ ESSLS […]
KARLHEINZ ROSCHITZ, « NEUE KRONEN ZEITUNG », WIEN
AUS DEN SONST IMMER ÜBERRASCHENDEN INTERPRETATIONEN […]
WURDE DA EIN BEZAUBERNDES, ZEITGENÖSSISCHES STÄNDCHEN.
WERNER SCHUSTER, « DIE PRESSSE », WIEN
AL RISULTATO HA CONTRIBUITO L’OTTIMA DIREZIONE DI ALBERTO CAPRIOLI: IL SUO GESTO VEEMENTE NON SI LIMITA
A UNA PRESTAZIONE ATTORIALE, MA CAVA GRINTA DALL’ORCHESTRA, E LA PERTINENZA TECNICA È IMPECCABILE
(DI BEL TONO, MORBIDA E AFFETTUOSA ANCHE L’INCOMPIUTA CHE CHIUDEVA SERATA).
ROBERTO VERTI, « IL RESTO DEL CARLINO », BOLOGNA